Ipertiroidismo e Tireotossicosi

I sintomi tipici di una abnorme presenza in circolo di ormoni tiroidei sono:

irritabilità, nervosismo, accelerazione del pensiero, insonnia, aumento del volume ghiandolare (gozzo), difficoltà a deglutire; protrusione dei bulbi oculari, aumento del metabolismo basale, ipocolesterolemia, aumento della termogenesi con intolleranza al caldo, ipersudorazione, facile stancabilità, iperattività intestinale con diarrea, tachicardia, calo ponderale, alterazione del ciclo mestruale in frequenza e quantità.

Questi sintomi, seppur non contemporaneamente presenti, dovrebbero indirizzare i pazienti a rivolgersi allo Specialista.

In Europa la prevalenza media dell’ipertiroidismo è stimata essere dello 0.75%, con tassi più alti nel sesso femminile. Prevalenze simili sono riportate anche per gli USA. L’incidenza, invece, è di circa 51 casi ogni 100.000 per anno e risulta essere correlata allo stato di nutrizione iodica nella popolazione, con maggiori tassi nelle aree iodocarenti.

Classificazione

Quando si parla di aumento degli ormoni tiroidei in circolo si deve distinguere tra diverse condizioni che ne sono alla base. In particolare, si fa riferimento a:

  1. Tireotossicosi senza ipertiroidismo, cioè la condizione clinica che risulta da un eccesso dei livelli degli ormoni tiroidei in circolo e dei loro effetti nei tessuti periferici, in assenza di una iperproduzione tiroidea degli ormoni stessi. Può essere la conseguenza di:
    1. Aumentata dismissione tiroidea di ormoni (tipica, ad esempio, di alcune fasi delle tiroiditi autoimmunitarie e non, oppure prodotta dall’ingestione di farmaci che inducono una infiammazione tiroidea con aumentato rilascio di ormoni in circolo, come nella tiroidite indotta da litio o la tireotossicosi di tipo II indotta dall’amiodarone);
    2. Aumentata presenza in circolo di ormoni tiroidei da fonti extratiroidee, quali ad esempio l’assunzione di ormoni tiroidei esogeni di origine iatrogenica (assunzione di dosi eccessive di ormoni tiroidei) o alimentare (assunzione di tiroide animale o di carne di animali trattati con ormoni tiroidei), oppure la produzione di ormoni tiroidei da parte di tessuti extratiroidei (ad esempio nello struma ovarii).
  2. Tireotossicosi con ipertiroidismo, cioè la condizione clinica che risulta da una iperproduzione tiroidea degli ormoni. Le principali cause di ipertiroidismo sono:
    1. Malattia di Basedow, a genesi autoimmunitaria, che costituisce circa il 70-80% dei casi di ipertiroidismo nelle aree iodocarenti, il 50% nelle aree iodosufficienti. È caratterizzata da protrusione dei bulbi oculari (esoftalmo), gozzo e cardiopatia correlata.
    2. Gozzo multinodulare tossico, che si instaura nell’ambito di un gozzo plurinodulare eutiroideo; costituisce la causa più frequente di ipertiroidismo negli individui più anziani, specialmente nelle zone iodo carenti;
    3. Adenoma tossico di Plummer o nodulo tossico solitario; è più frequente nelle donne (rapporto maschi: femmine 1:5), con una incidenza similare sia nelle aree iodocarenti che in quelle iodosufficienti;
    4. Assunzione di iodio o farmaci contenenti iodio che scatenano un ipertiroidismo (es. la tireotossicosi indotta da amiodarone di tipo I, sostenuta dal cosiddetto “fenomeno Jod–Basedow”);
    5. Iperfunzione tiroidea secondaria, di origine centrale e causata da un aumento dell’ormone TSH (ipofisario) e/o TRH (ipotalamico).