Malattia di Basedow

La malattia di Basedow costituisce la causa più frequente di ipertiroidismo, rappresentandone il 70-80% dei casi nelle aree iodocarenti, il 50% nelle aree iodosufficienti. Insorge molto più frequentemente tra la III e la V decade di vita e molto più frequentemente nelle donne (rapporto 8:1);

Il meccanismo fisiopatologico alla base di questa patologia è la formazione geneticamente determinata di anticorpi tireostimolanti che si legano al recettore tireocitario del TSH (TRABs), con conseguente stimolazione delle cellule follicolari a produrre e secernere un quantitativo elevato di ormoni tiroidei

Sintomatologia

I sintomi che si riscontrano sono la presenza di esoftalmo (protrusione dei bulbi oculari), gozzo diffuso, ipertermia con intolleranza al caldo, ipersudorazione, cardiopalmo, ipertensione arteriosa, aritmie cardiache, eruzione cutanea rossastra sulla superficie delle gambe, aumento del metabolismo basale, gozzo diffuso, iperattività motoria, nervosismo e turbe psichiche, fragilità degli annessi cutanei (peli, unghie e capelli), insonnia, iperglicemia, astenia, tremori di tutto il corpo principalmente localizzato alle mani, diarrea, epatomegalia, ipercalcemia con aumento della calciuria nelle 24h, impotenza e calo della libido nell’uomo, alterazioni della quantità e della frequenza del ciclo mestruale nella donna, talvolta poliglobulia per incremento della produzione dell’eritropoietina.

Terapia

Il razionale della terapia medica è quello di contrastare gli effetti sistemici dati dagli alti livelli circolanti di T3 e T4 con delle sostanze ad azione antitiroidea (metimazolo e propiltiouracile), che agiscono inibendo la produzione di ormoni tiroidei e la deiodazione periferica del T4 in T3 (la frazione più attiva metabolicamente).

Vengono usati inoltre i farmaci beta-bloccanti per controllare gli effetti beta-agonista-simili indotti dagli ormoni tiroidei (tachicardia, ipertensione).

In caso di recidive (oltre la metà dei casi nei primi 5 anni), o in caso di impossibilità alla sospensione dei farmaci antitiroidei per il perpetuarsi della patologia, si deve necessariamente ricorrere a terapie radiometaboliche (radioiodio) o chirurgiche (tiroidectomia totale).