Ipotiroidismo

È un complesso quadro clinico-metabolico tiroideo causato da un’atrofia delle cellule tiroidee, da un’insufficiente stimolazione della tiroide da parte dell’ipofisi anteriore o dell’ipotalamo, oppure da un deficit di trasmissione e traduzione del segnale ormonale a livello degli organi bersaglio. Il risultato finale è un rallentamento di tutti i metabolismi.

I sintomi multisistemici che ne conseguono sono rappresentati da: gozzo, stanchezza, depressione, deficit di concentrazione e di memoria, instabilità umorale, abbassamento del tono della voce, difficoltà nella deglutizione, pelle secca, perdita di capelli, fragilità ungueale, debolezza muscolare, stipsi, alterazioni del ciclo mestruale in quantità e frequenza, intolleranza al freddo, perdita dell’appetito con aumento ponderale, ipertensione arteriosa, estremità fredde, edemi periferici (gonfiore a mani e piedi).

Questi sintomi, seppur non contemporaneamente presenti, dovrebbero indirizzare i pazienti a rivolgersi allo Specialista.

Nei paesi con un’adeguata presenza di iodio, la prevalenza dell’ipotiroidismo varia dall’1% al 2%, con picchi più alti nei pazienti più anziani.  In Europa la sua prevalenza varia dallo 0.2% al 5.3%. È circa 10 volte più frequente nelle donne che negli uomini.

Classificazione

L’ipotiroidismo può essere suddiviso in:

  1. Ipotiroidismo Primario: dovuto ad un’insufficienza tiroidea (tiroidectomia, tumori tiroidei, tireopatia autoimmunitaria, terapia radiante, ipoplasia o aplasia della tiroide, tiroidite cronica o post parto, gozzi endemici, deficit enzimatici);
  2. Ipotiroidismo secondario: dovuto ad un’insufficiente secrezione di TSH da parte dell’ipofisi (tumori o lesioni ipofisarie);
  3. Ipotiroidismo terziario: dovuto ad un’insufficiente secrezione di TRH da parte dell’ipotalamo
  4. Resistenza periferica agli ormoni tiroidei.